-

Contro il tumore al seno, con il coraggio del karateka nel cuore: la storia di Alessandra Giorgi

alessandra-giorgi-libro

A un certo punto Alessandra è salita sul tatami. Era l’unico modo per vincere la battaglia: “Come fanno i campioni di karate a combattere contro un avversario faccia a faccia, e a prendersi la medaglia? Lo sperimenterò anche io, adesso.. e vincerò”.

Era più o meno questo il pensiero della giornalista sportiva. Nel giugno del 2017 è cambiata la sua vita. Un fulmine a ciel sereno la diagnosi. Una malattia è accolta sempre con timore e con enormi dubbi, riguardo al futuro. La differenza la fa il coraggio.

Proprio quel coraggio lì. Quello dei karateka sul tatami, in battaglia. Un aiuto risolutivo allora quei valori sportivi che la scrittrice di Ostia si è portata nel tunnel. Un tunnel chiuso, ma luminoso. Proprio grazie alla luce di questi valori. Ispiratrice la voglia di vittoria. L’ha sollevata dal fango della paura, verso il sole della lotta con quei piedi sul tatami virtuale della vita: “Sul tatami ci sei salita..”. 

Sono state queste le parole per Alessandra, dal Maestro Di Luigi. Ex campione di karate e oggi Maestro dell’Asd Yoshokan e presidente della Federazione delle Arti Marziali. Conosce il mondo del karate la Giorgi. Per lavoro e per passione dello sport.

Dalle Fiamme Gialle, passando per le Fiamme Oro e l’Esercito, fino alla Fijlkam. Arrivando anche alle altre organizzazioni sportive italiane, tra cui la Fiam. E il concetto base di tutte è lo stesso: il coraggio del karate e l’importanza dei valori del Bushido. Li ha portati tutti con sé per vincere il tumore al seno.

Due operazioni subìte dal giugno del 2017. La vittoria definitiva è arrivata un pomeriggio del 29 agosto del 2017. Era estate inoltrata e al Campus Bio Medico di Roma a quell’ora la sala d’attesa era deserta, mentre tornava a casa. Lo scrive sul suo libro Alessandra Giorgi.

L’autobiografia è uscita su Amazon, lo scorso 10 agosto, 4 anni dopo la battaglia vinta. Una pausa di riflessione nel momento della rinascita arrivata e poi è giunto il tempo della testimonianza, per diffondere speranza e forza. Per diffondere rabbia agonistica e fame di vittoria in chi, come lei allora, oggi, deve affrontare la battaglia della vita.

La scienza è stata fondamentale. In tecniche chirurgiche e in tecniche estetiche: “Ringrazio di cuore la Breast Unit del Campus..”. Lo dice Alessandra e lo farà sempre.

La sua seconda vita oggi, o una vita che prosegue con entusiasmo e forza verso il futuro, è frutto della ricerca e della competenza professionale dei medici: “Si guarisce oggi, ma è necessario vincere la paura e avere coraggio..”. Anche adesso la giornalista sportiva non riesce tuttavia a scacciare il pensiero della paura che l’ha tormentata in quei giorni. In quei giorni di operazioni e terapie fatte.

Dopo il percorso chirurgico è arrivato il tunnel della chemio. Sono caduti i capelli e le infusioni sono state prima ogni 20 giorni o poi settimanali.

E’ stato un lungo inverno quello del 2018, fino alla primavera di una Pasqua personale giunta il 4 aprile di quell’anno. Chiusa in casa senza poter uscire, per salvaguardare un sistema immunitario messo a dura prova, la Giorgi non ha mai smesso di seguire lo sport. E il karate.

Gli amici della Nazionale Italiana Fijlkam hanno dato grande forza a lei e alla sua famiglia, indirettamente. Passando per il suo sorriso e la sua forza, quotidiane. Da Cinzia Colaiacomo a Claudio Culasso, amici sempre presenti, prima e dopo il percorso, fino agli atleti azzurri. E il loro esempio.

Qualche nome: Silvia Semeraro, Viviana Bottaro, Luigi Busà. Le interviste fatte a Michele Martina, che vinse in quei mesi il titolo mondiale under 21 e a Simone Marino campione europeo nel kumite, alcuni mesi prima della diagnosi. Frequentava i Campionati Italiani di judo e karate Alessandra Giorgi, al Pellicone di Ostia, per la sua pratica giornalistica e ringrazia di cuore dell’ospitalità di tutti e della Federazione.

Come ringrazia per i permessi avuti per citazioni e racconti inseriti nel libro della sua vita. Quelle parole dei campioni e il parlare con loro hanno dato ad Alessandra grande forza.

Dopo ripensandoci, è stato fondamentale sapere di loro, per sapere di lei e sapere come avrebbe dovuto affrontare la sfida più importante da Campionessa. E lo ha scritto Alessandra nella sua autobiografa autopubblicata su KDP di Amazon e online: ‘Oltre il buio del cancro, con la forza del cuore di un atleta’.

Una prima parte del titolo dovuta da diffondere e da scrivere, con la consapevolezza di una pesantezza nel comunicarlo che sente lei stessa sulle spalle e sul cuore, ma obbligata. Obbligata per non indietreggiare mai di fronte al mostro. Con la forza del cuore di un atleta, appunto. Il fantasma è sempre presente e gli ingredienti della vita pian piano, allontanano la paura che giorno dopo giorno si affievolisce, ma resta. Resta, ma viene affrontata meglio, se il coraggio dei campioni dello sport parla. E ha parlato alla Giorgi in quei giorni degli anni 2017, 2018 e 2019.

Tre anni difficili e combattivi. Due interventi al seno e poi la ricostruzione. La chemio e la radioterapia (preventive), insieme alla faticosa ripresa fisica e psicologica. In guardia di fronte all’avversario, come riportato sulla copertina realizzata sul tatami della vittoria (come lei chiama) della Yoshokan di Ostia. Con l’esempio nel cuore dei karateka azzurri italiani. Fino alla rinascita della vita, immortalata nell’ultima di copertina. I suoi amici della Fijlkam sono stati fondamentali, come lo sono stati quelli della Fiam. Savio Loria, Davide Benetello, Massimo Di Luigi, Augusto Sambucione e gli allenatori della Nazionale. Fijlkam e Fiam.

E’ sembrato nulla magari, per chi non ha passato la sua difficoltà, ma per lei che ha dovuto appigliarsi a qualcosa, la tecnica del combattimento sul tatami è stata risolutiva. Il coraggio lo è stato. Il coraggio. Parola che ancora oggi dona forza  ad Alessandra.

Per ricordare una sfida, ma per vincere le altre quotidiane. Le normali sfide di ogni giorno. Preziosi soli che sorgono e meravigliosi tramonti e stelle nel cielo, che la scrittrice adora guardare. Grazie al coraggio dei karateka, grazie al coraggioso cuore di un atleta. Sul tatami per vincere. Ha vinto la scrittrice. E ringrazia di cuore tutti coloro che le hanno teso una mano e detto una parola in quei giorni. Stava nella tempesta ma i valori dello sport hanno rappresentato respiro e vita.

Alle Fiamme Gialle una mattina di settembre, dopo la seconda operazione avuta e la guarigioni arrivata, i suoi amici l’hanno accolta con una piccola festicciola. Fu Claudio Culasso, amico e saggio signore, ad organizzare il momento felice, al Centro Sportivo di Castel Porziano. Lo ha scritto nel suo libro la Giorgi. Quella mattina incontrò anche diversi atleti, suoi amici, tra cui il pluricampione mondiale ed europeo Stefano Maniscalco.

Anche lui fu felice di vederla serena e guarita dal tumore al seno. proprio lui è stato il primo karateka che Alessandra ha incontrato nella sua vita di giornalista e aspirante giornalista e manager dello sport. Nel 2010 fece uno stage universitario alle Fiamme Gialle e scoprì il mondo del karate italiano e quello dello sport. Ringrazierà sempre Alessandra il Comandante Parrinello e il Comandante Gola per l’ospitalità e la possibilità avuta. 

Ha portato con sé tutto il mondo dello sport conosciuto Alessandra in battaglia. Arma vincente contro il tumore che l’ha colpita come donna e come essere umano. Il libro pubblicato testimonia forza e coraggio, ottimismo e dolore anche e racconta episodi, incontri, interviste. Momenti ispiratori, come esempi di atleti. Il suo cammino clinico e la rinascita. Come normale che sia narrato. Ma affrontato tutto con solarità e determinazione. Sempre nella sua mente l’esempio dei karateka azzurri.

Sul tatami in guardia davanti all’avversario. Il più cruento e il più pericoloso. Ma ha vinto Alessandra e oggi rinasce nel sole, rinata e proseguendo a raccontare il suo sport del cuore e dando appuntamento e presto ai karateka sotto al podio degli Assoluti.

L’ultima volta era stata nella primavera del 2017. E presto sarà ancora così: “Grazie a tutti voi e grazie al vostro coraggio in gara. Come nella vita. Abbiamo vinto insieme.. . A presto”. 

 

Lascia un commento