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L’effetto Dunning-Kruger spiega perché una Cintura Bianca conosce il Karate meglio di te

Hai mai notato come spesso le cinture bianche ritengono di sapere più loro sul Karate che il Maestro? Ebbene, l'effetto Dunning-Kruger ci dice perché.

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Oggi voglio parlarti di un qualcosa che vedo spesso nelle palestre.

Parlo delle cinture bianche che “ne sanno di più delle cinture nere“. O anche di chi dopo due allenamenti si sente un fenomeno, mentre chi si allena da anni pensa di “non saper far nulla”.

Si chiama effetto Dunning-Kruger. Ha colpito anche te (e tante volte), solo che non te lo ricordi.

No, non è una parolaccia e nessuno qui è malato.

L’effetto Dunning-Kruger è la differenza tra la percezione della propria conoscenza e l’effettiva esperienza.

Ora ti spiego.

Quando cominci a fare karate succedono due cose contemporaneamente: tutti i giorni migliori di molto, ma allo stesso tempo non hai una consapevolezza precisa.

Ti vedi crescere rapidamente, e pensi che questo succeda anche alla tua capacità di giudizio, cosa che invece richiede molto più tempo per essere sviluppata.

Di contro, senti ripetere al Maestro e agli atleti migliori della palestra che “questo non va” o che “c’è ancora molto da lavorare”.

Ma come?! io in 3 lezioni sono quasi un fenomeno, tu dopo anni devi ancora lavorare tanto?

I ricercatori Dunning e Kruger hanno scoperto come alle persone inesperte succede:

  • Che non hanno l’effettiva percezione dell’abilità degli altri;
  • Che sono inconsapevoli della propria inadeguatezza;
  • Che non sanno giudicare bene l’effettiva abilità degli altri;
  • Che riescono a capire la loro precedente inesperienza solo dopo essersi formati approfonditamente sull’argomento.

Sul lungo periodo, e con l’acquisizione di effettive capacità, questa distorsione quindi si affievolisce, rischiando però di finire nell’estremo opposto.

Infatti, anche il Maestro e il bravo atleta che vedono tutto nero sbagliano di brutto.

Capita spesso come un esperto di Karate sottovaluti le sue abilità, sentendosi addirittura meno abile di un novello o piuttosto incapace. Anche se chiaramente non è così.

Leggi anche: 13 motivi per cui i bambini devono fare Karate!

Conoscere queste distorsioni percettive, sapere che possono accadere, è fondamentale non solo nel Karate, ma anche nella vita.

È vero, siamo i primi a ripetere come non si smetta mai di imparare, che la cintura nera non è un punto di arrivo e che la bellezza del Karate è anche in questa filosofia.

Riconoscersi i giusti meriti è però altrettanto bello e adeguato. E non sono solo i risultati sportivi a darli, o il misurarsi con gli altri. Ognuno di noi ha la propria vita e i propri obiettivi.

Pensa che io pur di non staccarmi dal Karate sto provando a “praticarlo” con un blog. Perché la passione è bello viverla, e trovarci una propria dimensione è più difficile che smettere per cominciare qualcosa di nuovo, dove si è dei “fenomeni” 😉

Se mastichi un po’ l’inglese, trovi qui il documento originale!

 

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