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Daniele De vivo – Karate Talks #45

In questa intervista Daniele De Vivo ci ha raccontato le emozioni del raduno prima del Mondiale 2021 e le sensazioni uniche della finale vinta con la squadra di Kumite a Dubai.

Guarda o ascolta l’intervista a Daniele De Vivo! Anche lui ci ha raccontato le bellissime sensazioni vissute al Mondiale 2021

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Trascrizione a cura di Chiara Casotto

Alessio Sorrentino: Ciao a tutti amici di Karateka.it, l’ospite di questa puntata è Daniele De Vivo. Benvenuto! 

Come saprai la nostra prima domanda di rito esce un po’ dagli schemi del Karate, quindi, ci racconti qualcosa che i più non sanno di te?

Daniele De Vivo: Ciao! In realtà sono molto molto semplice. Mi piace giocare alla PlayStation, mi piacciono i giochi da tavolo e leggere, ma niente in confronto a quella che la mia passione per il Karate.

A: Daniele De Vivo è, tra le altre cose, campione del mondo a squadre. Ci ha fatto vivere un sogno con la Nazionale, con suo fratello (anche lui parte della squadra). Volevo chiederti se ci raccontavi dal tuo punto di vista com’è andata la gara del Mondiale, le sensazioni delle eliminatorie, quando avete capito che potevate puntare a vincere e cosa è successo in finale.

D: Partiamo dal raduno, lì ho capito che non eravamo una squadra normale, perché prima di essere squadra, siamo amici. Quindi siamo arrivati sul tatami come amici, uniti come fratelli e credo che questo abbia fatto la differenza con le altre nazioni. Nel riscaldamento, io che di solito me la cavo bene a mascherare l’ansia, non ci sono riuscito. In più, essendo io il più piccolo della squadra, non mi hanno fatto sentire il “peso” di quei momenti, e anzi, loro si aggrappavano alla mia spensieratezza, si facevano prendere dai miei giochi e dalla mia serenità. Tanta ansia ma è andato tutto bene.

Abbiamo capito di potercela fare dopo aver vinto contro il Kazakistan, la nazione che già dai giorni precedenti sapevamo di dover affrontare dando il massimo. Avevamo due opzioni: perdere contro di loro o riscrivere la storia. Poi abbiamo vinto conto la Turchia e qui abbiamo riso tanto, perché i nostri avversari ci urlavano in faccia ed erano nervosi e noi ridavamo. Questo solo per dirti la differenza di approccio alla finale di Mondiale fra noi e loro.

Dopo la finale di poule abbiamo staccato proprio la testa, siamo usciti e ci siamo svagati fra amici. Il giorno prima della finale abbiamo studiato, perché io devo studiare sempre contro chi devo combattere, e alla fine, ce l’abbiamo fatta.

A: Sul tetto del mondo insieme ai tuoi compagni! Hai detto una cosa che mi piace tanto: hai parlato di fratellanza. Dicci un po’, com’è avere in casa non uno, ma due campioni del mondo?

D: Mia mamma ha pianto tanto, non riusciva a crederci. Lei conosce tutte le dinamiche (infortuni, litigi, difficoltà) e le vive da dentro, quindi sa perfettamente cosa abbiamo passato. È super contenta per noi. 

Per quanto riguarda me, ero sicuro che sarebbe stata una bella gara, ma non mi aspettavo di vincere. Quando siamo arrivati in finale però, sono stato il primo a crederci, ero sicuro al 100%, me lo sentivo. Paradossalmente ho festeggiato di più quando abbiamo vinto la finale di poule che quando abbiamo vinto la finale vera e propria, perché la vittoria in finale me l’aspettavo. 

A: Ora te la do io una notizia. Devi sapere che ho un infiltrato all’interno della Nazionale Kumite, Ahmed, che si è già fatto sentire. Se ti dicessi La Volpe che mi risponderesti?

D: Eh il Giaguaro ti ha detto di questa cosa! Sì, ci siamo dati questi nomi di animali, che alla fine descrivono il tipo di persona che sei nel tatami. Mi hanno dato la volpe perché, come ti dicevo prima, studio in continuazione i miei avversari, devo sapere esattamente cosa faranno. Ti dico la verità: non sono un fenomeno con le tecniche, non sono sempre pulite le mie, ma io voglio sempre vincere. Quindi quando capisco che tecnica vuole tirare il mio avversario, faccio di tutto affinché non la possa eseguire.

A: A questo punto la domanda è d’obbligo. Ci puoi svelare qualche tuo metodo di studio? Come ti approvvigioni le informazioni sui tuoi avversari?

D: Guardo video delle gare precedenti, memorizzo che guardia tiene, che tecnica predilige e in che condizioni mentali la presenta, cioè se è tranquillo o sotto pressione. Io provo a capire queste cose e usarle poi a mio favore sul tatami.

A: Quindi provi a far replicare le situazioni che hai visto, e studiato per portarti a casa il punto?

D: Si, credo molto nella visualizzazione. Quindi nel vedere qualcosa prima nella tua testa e poi passare all’azione. La pratico, e sto imparando a svilupparla meglio grazie alla mia mental coach, Laura Pasqua. Lei è molto molto importante dietro le mie vittorie.

A: Tra l’altro abbiamo realizzato anche una piccola serie, si chiama Karate Minds, proprio con Laura e Nicoletta Romanazzi, se ve la siete persa, andatevela a recuperare! 😉

Secondo te, Daniele, può essere un qualcosa che i ragazzini che vi seguono e aspirano ad arrivare dove siete arrivati voi, possono fare sin da piccolini? Quindi imparare anche attraverso la visione di video ancora prima di entrare nel tatami, è qualcosa che consiglieresti agli esordienti?

D: Io credo che sia necessario prima formare l’atleta e poi specializzarlo. Sono dettagli da curare in seguito a delle buone basi.

A: Ci spiegheresti le basi della visualizzazione?

D: Funziona così: chiudi gli occhi e immagini te stesso ad eseguire quella tecnica, tante volte. C’è chi lo fa fermandosi e concentrandosi. Io invece sono un tipo un po’ strano: inizio a visualizzare anche mentre cucino o se sono al telefono.

A: Ma c’è anche un aspetto percettivo? Nel senso che provi a ricreare anche e sensazioni del tappeto o qualcosa che fai durante l’allenamento, che ti dia maggiormente la sensazione di essere lì, o è puramente immaginifico?

D: No, no, no. Devi cercare di immedesimarti in quel contesto il più possibile. In più, io cerco molto di riproporre anche in allenamento le emozioni della gara: più riesci ad avvicinarti all’emozione e alla pressione che avrai in quel momento, più sarai pronto ad affrontare quella che poi sarà la gara vera e propria.

A: Assolutamente, questo è un validissimo consiglio!

Anche stavolta, il tempo a nostra disposizione è volato, ma sperdi di avere modo in futuro di approfondire con te qualche punto.

Ti ringrazio Daniele per essere stato nostro ospite e un saluto ai nostri amici delle Karate Talks. Ciao!

 

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