Non è certo facile a una così giovane età di essere in grado di sopportare forti pressioni come a un europeo. Tanto più se in squadra! Guarda o leggi l’intervista.
Conosciamo meglio Orsola D’Onofrio, e tutto quello che ha permesso a lei e alla sua squadra di vincere a Budapest:
Alessio Sorrentino: Ciao a tutti gli amici di karateka.it, siamo qui con la fresca campionessa Europea Orsola D’Onofrio. Grazie per il tuo tempo per questa intervista. Non c’è altro che da chiedere: raccontaci un po’ di backstage di come è stata la preparazione, la gara e poi la gioia di salire sul gradino più alto del podio, ai poco passati Europei.
Orsola D’Onofrio: Allora, per me è la prima volta partecipare proprio a un europeo e ancora di più è stata la mia prima esperienza a livello a squadre perché ho partecipato a tante gare di alto livello, qualificate WKF, però individuali. È stata per me la prima esperienza con la squadra e quindi l’emozione era ancora più alta e sentita. La gioia di salire sul tatami poi mi ha fatto battere il cuore ancora di più, e per non parlare poi della finale conquistata.
Alessio Sorrentino: I D’Onofrio hanno una grande tradizione ormai nel karate in famiglia, anche se i fratelli sul tappeto si sanno far valere. Ci trovavamo anche poco fa a parlare proprio del fatto che ora il karate si appresta anche a calcare il tatami delle olimpiadi. Molto spesso anche per i nostri campioni è difficile farsi riconoscere, far conoscere questo sport. Quindi secondo te, avere un’opportunità come un movimento del karate di partecipare alle olimpiadi può portarci in questo senso?
Orsola D’Onofrio: Come si è ben capito, il karate è la prima volta che parteciperà alle olimpiadi e purtroppo è stato sempre un po’ sottovalutato, sia dal punto di vista emotivo che fisico. Hanno sempre sopravvalutato altri sport quali possono essere il calcio, basket, insomma quelli più conosciuti, mentre il karate è stato sottovalutato. Per me il karate è un’arte, quindi merita di avere i cinque cerchi e merita di esporre il proprio fascino e le proprie caratteristiche.
Alessio Sorrentino: Un’ultima domanda è quella che però tutti si chiedono: cosa vi danno da mangiare a casa? Perché sin da piccini… No scherzo, ma in casa come viene vissuta questa condivisione proprio anche della palestra e dell’essere comunque fratelli che condividono oltre che la famiglia anche lo sport.
Orsola D’Onofrio: Allora è una passione ereditata da papà e infatti siamo quasi tutti sullo stesso campo, un fratellino sta per crescere quindi speriamo nello stesso campo mentre un’altra ha deviato un po’, ma restando sempre sul campo arbitrale del karate. È una passione che si generalizza proprio perché ci dà forza facendolo tutti insieme. Quindi, è bello!
Alessio Sorrentino: Grazie mille per il tuo tempo, un saluto agli amici di karateka.it!