Festeggiamo le vittorie dei ragazzi dei Para Karate, sicuri di nuovi traguardi in questo 2022!
Trascrizione a cura di Chiara Casotto
Alessio Sorrentino: Amici di Karateka.it stavolta un’intervista super ricca perché abbiamo un sacco di ospiti! Io ne saluto uno per tutti, che poi ci introdurrà chi sono i tre moschettieri.
Luca, benvenuto alle Karate Talks! Di chi sei in compagna?
Luca Nicosanti: Ciao a tutti! Sono qui in compagnia di tre persone speciali, di tre campioni.
A: Siamo qui per parlare di quella che è stata la loro esperienza nel recente Mondiale, ma prima mi piacerebbe che ci illustrassi il progetto che state portando avanti con i ragazzi e i risultati ottenuti negli ultimi anni.
L: Innanzitutto, grazie Alessio per questa opportunità di parlare del Para Karate. Sono circa vent’anni che alleno ragazzi con disabilità, ci ho sempre creduto e finalmente si parla anche di questo: i ragazzi hanno dimostrato che si può fare e di esserne all’altezza e spero così di dare coraggio alle società per iniziare a lavorare anche con i ragazzi con disabilità.
Col nuovo consiglio direttivo e con il cambiamento federale sono cambiate tante cose anche nell’ambito del Para Karate e, infatti, si è subito pensato di fare una squadra e io ho preso gli atleti migliori che avevamo. Loro sono tre atleti con grande esperienza nel campo internazionale e in poco tempo abbiamo fatto veramente i miracoli perché non bisognava soltanto preparare i ragazzi, ma anche preparare tutta la documentazione e le carte che chiedeva la World Karate Federation. Tanto è vero che in poco tempo abbiamo ottenuto documenti che solitamente richiedono mesi e questo grazie anche alla sinergia che si è creata tra la federazione e il CIP, il Comitato Italiano Paraolimpico, e i genitori di questi fantastici ragazzi.
È stata un’esperienza bellissima e per prima volta (e siamo stati noi i pionieri!) l’Italia ha portato il Para Karate insieme alla Nazionale. Siamo stati insieme dall’inizio, dal raduno, abbiamo fatto le attività insieme e questo è stato bellissimo, innanzitutto per come ci hanno accolto a braccia aperte gli atleti e i tecnici della Nazionale (e ringrazio il presidente Falcone e tutto il consiglio federale) e poi, per i risultati.
È stato un Mondiale bellissimo per l’Italia: dieci medaglie sono qualcosa di magico e poi abbiamo finalmente portato a casa questa medaglia d’oro a squadre che era oltre quarant’anni che andavamo a cercare, e questa volta l’abbiamo ottenuta. Mi fa piacere che l’abbiamo vinta insieme a questi ragazzi, che hanno portato tanto tifo e tanta gioia. Come loro tecnico, devo dire che sono stato veramente soddisfatto del lavoro che è stato fatto: ho cercato come prima cosa di creare sinergia tra di loro, di creare una squadra, perché loro sono anche rivali, e ci siamo riusciti alla grande! Ti confesso che mi sono commosso nel momento in Mattia è andato in finale, ma ancor di più mi hanno commosso i due Daniele che hanno esultato per lui. Ho capito che veramente avevamo centrato l’obiettivo: creare la squadra!
Loro sono stati fantastici perché si sono comportati benissimo e hanno rispettato gli orari e gli allenamenti, ci siamo allenati duramente mattina e pomeriggio e hanno gestito benissimo la gara, veramente benissimo, e non era semplice perché era sempre un Mondiale e il livello era altissimo. Mi fa piacere che il livello del Para Karate salga sempre di più, ma ora vorrei far raccontare a loro di questa esperienza.
A: Assolutamente! Vorrei partire da Mattia, anche perché ti devo comunicare una cosa per cui i tuoi saranno ancora più fieri: eri stato candidato, come tutti gli altri atleti che hanno avuto un grande risultato quest’anno, ai Karate Moments di Karateka.it su Instagram, e ieri era l’ultimo giorno per votare. Ora ci dobbiamo organizzare con la medaglia perché devo dirti che ne hai vinta un’altra! Hai stravinto le votazioni, davanti a Viviana e a Luigi, quindi complimenti da tutti noi!
Mattia Allesina: Siete stati in tantissimi, davvero grazie a tutti!
A: Inizi quest’anno con un’altra medaglia! Ma dimmi un po’, al di là di questo incredibile riconoscimento dato da Karateka.it, com’è stato vincere la medaglia mondiale?
M: Già a un Mondiale è difficilissimo arrivarci, questa medaglia sinceramente non me l’aspettavo proprio.
A: Come hai gestito la pressione della finale? Cioè, anch’io ho fatto un po’ l’atleta ma non mi è mai capitato di andare in finali così importanti però quando vedevo che andavo avanti nel tabellone mi prendeva l’ansia, devo dire la verità.
M: A dirla tutta, anche io avevo addosso un’ansia incredibile. So solo che ho gestito in maniera brillante tutte le emozioni di quel momento, sono andato là solo con l’intenzione di divertirmi e far divertire tutti gli altri e con questo sono riuscito nell’obiettivo di arrivare al secondo posto mondiale.
A: Daniele, com’è stata invece la tua esperienza del Mondiale? Ci ha detto il vostro coach che siete stati di grande aiuto per Mattia: come hai cercato di dargli una mano in preparazione della finale? Com’è stata la tua gara e com’è stato viverla tramite Mattia?
Daniele Montanari: È stata una bella esperienza quella di Dubai, grazie anche a Luca!
Durante la finale di Mattia mi sono emozionato tanto.
A: E per te, Mattia, i tuoi compagni sono stati di supporto?
M: Si! Sono stati eccezionali, tutti. Non solo i due Daniele, ma tutta la squadra. Sono stati formidabili, si poteva contare su tutti, è stato straordinario e io non mi aspettavo una cosa così.
A: E per l’altro Daniele com’è stato vivere un Mondiale?
Daniele Alfonsi: È stata una bellissima esperienza e mi sono davvero divertito. È stato come una magia essere lì insieme, abbracciati a vedere la medaglia d’argento di Mattia e sono molto fiero di lui.
L: Per Daniele era il secondo Mondiale, perché ha partecipato anche a quello di Madrid dove è arrivato quinto. Per Mattia e Daniele invece era la prima esperienza.
M: Sì, prima esperienza per me ed è stato un susseguirsi di emozioni tutte da vivere!
A: Avere accanto un compagno di squadra che aveva vissuto già questa emozione deve essere stato anche un aiuto perché sapeva già com’era l’ambiente.
M: Sì assolutamente vero!
A: Luca, questi ragazzi come si sono comportati in allenamento? Perché noi, durante le Karate Talks, parliamo molto anche degli allenamenti, di come si svolgono e ci piace raccontare come sono stati gli allenamenti proprio in preparazione alla competizione. Su che cosa vi siete concentrati?
L: I nostri sono stati allenamenti intensi, perché era un Mondiale e sapevamo che il livello sarebbe stato alto, quindi ci siamo allenati tutti i giorni, mattina e pomeriggio. Devo essere sincero: non ci sono mai stati problemi ed eravamo sempre col sorriso. Ci siamo anche svegliati presto perché soprattutto a ridosso della gara li ho iniziati ad alzare molto presto, per abituarli: gli davo l’orario e loro sono sempre stati molto puntuali. Sono pienamente soddisfatto di questi tre ragazzi e la cosa che mi ha colpito è che hanno saputo gestire bene la gara. Hanno fatto quello che noi, come tecnici, gli abbiamo consigliato e hanno saputo gestirla e vi assicuro che non era semplice perché un Mondiale è un Mondiale e la tensione è tanta. E poi, la cosa migliore è che questo coraggio l’hanno dato anche alla squadra nazionale, cioè questa loro gioia e questo loro essere sempre sorridenti ha fatto veramente bene all’Italia.
A: E su questo, Luca, mi aggancio alla domanda che è arrivata nei commenti. Chiedono: dopo questi successi e questa gara cosa cambia, secondo te, per questi ragazzi e per la società avere questo tipo di rappresentanza?
L: La FIJLKAM è già da qualche tempo che ci crede nel Para Karate, tant’è vero che loro sono atleti della Nazionale tutti gli effetti, e come tutti gli atleti della Nazionale, faranno dei raduni: il prossimo importante evento internazionale sarà il Campionato Europeo, che si terrà in Turchia a maggio, quindi adesso faremo una programmazione, inizieremo i raduni e probabilmente si aggiungerà qualche altro atleta agonista del Para Karate. La federazione sta investendo molto su di loro, il presidente Falcone crede molto negli atleti con disabilità e quindi c’è tanto lavoro da fare e serve tanto impegno ma loro sono molto bravi. Hanno portato tutti e tre un kata impegnativo e l’hanno portato in modo egregio e Mattia l’ha dimostrato con la medaglia che ha vinto.
A: Tra l’altro per chi li volesse rivedere, ci sono gli highlights su YouTube.
Un’ultima domanda: vorrei che ciascuno di voi mi dicesse cosa vi piace di più del Karate.
M: A me piace molto il Karate perché è uno sport di squadra dove bisogna fidarsi l’uno dell’altro. Io avevo visto dei film sul Karate e mi domandavo spesso: “Ma io diventerò mai come loro?” e così, con questa domanda e anche su consiglio dei miei amici, ho imparato.
DM: A me piace tanto il Karate. Ho iniziato quando ero piccolo, nel 2006, e ora siamo ai Mondiali.
DA: Anche io faccio questo sport da tantissimi anni.
L: E quante medaglie hai vinto?
DA: Gli ori vinti sono settanta, dieci argenti e cinque bronzi, più tutti i trofei! Ho visto l’Italia, la Francia, la Spagna, l’Irlanda, Budapest e Dubai.
L: Tutti e tre hanno una bella esperienza in campo internazionale. Sono oltre dieci anni che girano per gare internazionali.
A: Ultima chicca. Mi dicono che un Daniele vorrebbe entrare nella squadra di Kumite. Quale?
DM: IO!
L: Pensa Alessio, che a Dubai si è comprato il paradenti!
A: Per questa intervista abbiamo finito ma vi aspetto ancora per parlare delle prossime gare, siete sempre i benvenuti!
M: Ci siamo veramente divertiti e grazie a te per questa intervista!