Cosa significa essere il o la karateka più forte del mondo? Come si diventa i più forti? E quanto pesa la specialità che decidiamo di approfondire?
Proviamo a rispondere insieme a queste domande partendo da ciò che sappiamo del Karate, evidenziando le differenze e le somiglianze tra il Kata e il Kumite, e chi sono e come si allenano i campioni in questa disciplina.

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Il Karate: un’Arte Marziale Antica
Il Karate è una delle Arti Marziali più affascinanti e praticati al mondo, con una lunga storia di maestri e campioni che si sono distinti per la loro abilità e forza.
Il Karate è, prima di tutto, un’antica arte marziale che affonda le sue radici in Giappone e nell’isola di Okinawa. La sua pratica combina movimenti precisi, tecniche di attacco e di difesa, nonché una filosofia di disciplina e rispetto.
Il karate nasce con l’intento di raccogliere i metodi di difesa e attacco, che le popolazioni antiche avevano sviluppato e tramandato nel tempo, e di codificarne i principi e le tecniche affinché potessero continuare ad essere appresi, anche al di fuori dei luoghi in cui erano nati.
Nel corso degli anni, il Karate si è evoluto e ha acquisito popolarità in tutto il mondo, diventando anche uno sport praticato a livello amatoriale e agonistico.
Karate Sportivo: la Differenza tra Kata e Kumite

Nel Karate Sportivo, due discipline principali distinguono la pratica degli atleti: il Kata e il Kumite.
Il Kata è una sequenza di movimenti predeterminati che riproducono una serie di attacchi e difese contro avversari immaginari. Infatti la definizione di Kata è proprio “Combattimento reale contro avversari immaginari”. È una forma di esibizione che mette in evidenza la precisione tecnica, la fluidità dei movimenti e la padronanza delle tecniche.
Il Kumite, invece, è la pratica del combattimento reale, in cui due karateka si sfidano per ottenere punti attraverso lo scambio di tecniche offensive e difensive.
In entrambi i casi stiamo parlando di combattimento, di attacco e di difesa, e come tale devono essere intesi, interpretati ed espressi per uno sport tecnico-compositivo che richiede un grande atletismo.
Prendi, ad esempio, il Kata: uno dei cinque parametri di giudizio nell’esecuzione del Kata è il Kime, una combinazione di tensione muscolare, respirazione controllata e concentrazione mentale. Il risultato è un’esplosione di energia concentrata che aumenta l’efficacia e l’impatto della tecnica.
Un altro parametro è lo Zanshin, la consapevolezza, l’attenzione e la presenza mentale durante l’esecuzione del Kata. Indica l’espressione di determinazione, di controllo emotivo e la capacità di proiettare energia e spirito in ciò che si sta eseguendo.
Se hai mai assistito all’esecuzione di un kata, quanto ti ho appena detto ti sembrerà famigliare e, forse, ti aiuterà a comprendere meglio cosa c’è dietro ad un’esecuzione di forma.
E il bello è che anche per il kumite valgono gli stessi principi. Anche nel kumite, i due karateka devono mantenere costante attenzione e presenza mentale, per studiare l’avversario e portare la tecnica giusta al momento giusto. Non solo, ogni tecnica si esprime nel Kiai, l’evoluzione naturale del Kime, un urlo che nasce dal lavoro muscolare dell’atleta ma che sancisce la conclusione della tecnica.
La Preparazione dei Karateka di Successo
Per prima cosa, ti faccio una domanda: “Campioni di karate si nasce o si diventa?” Ce lo siamo chiesti anche noi e abbiamo provato a dare la nostra personale risposta in questo articolo.
Corri a leggerlo e fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.
Ma ora veniamo a noi.
Per diventare Karateka di successo, lo sappiamo, è necessario un impegno costante, una dedicazione assoluta e una rigorosa preparazione.
I karateka di livello mondiale dedicano ore e ore alla pratica e all’allenamento per perfezionare le loro abilità e raggiungere il massimo livello di prestazione. Questo richiede una disciplina mentale e fisica straordinaria.
La preparazione di un karateka di successo comprende diversi aspetti:
- Tecnica e movimento: La tecnica è un elemento fondamentale nel karate. I karateka devono padroneggiare una vasta gamma di tecniche di attacco e difesa, compresi calci, pugni, blocchi e prese. Devono sviluppare la precisione, la potenza e la fluidità dei movimenti per eseguire le tecniche in modo efficace durante i combattimenti.
- Condizione fisica: Il karate richiede un alto livello di preparazione fisica. I karateka devono allenare la forza, la resistenza, la flessibilità e l’agilità per poter sostenere gli sforzi intensi durante gli allenamenti e i combattimenti. L’allenamento fisico comprende esercizi cardiovascolari, allenamento con i pesi, esercizi di flessibilità e allenamenti specifici per le abilità del karate. – Kumite: Per i karateka che si specializzano nel Kumite, l’allenamento specifico di combattimento è fondamentale. Ciò include esercizi di sparring, in cui i karateka simulano combattimenti reali con partner o avversari. Durante l’allenamento di Kumite, i karateka sviluppano strategie di attacco e difesa, migliorano il tempo di reazione, la precisione dei colpi e la capacità di leggere i movimenti dell’avversario.
- Kata: Per i karateka che si concentrano sul Kata, l’allenamento si concentra sulla memorizzazione e sull’esecuzione impeccabile di sequenze predeterminate di movimenti. L’allenamento del Kata richiede precisione, grazia, equilibrio e concentrazione. I karateka devono anche essere in grado di trasmettere l’essenza e la filosofia del Kata attraverso la loro esibizione.
- Preparazione mentale: La preparazione mentale è cruciale per i karateka di successo. Devono sviluppare una mentalità vincente, gestire lo stress e la pressione delle competizioni e mantenere la concentrazione durante gli allenamenti e i combattimenti. La visualizzazione, la respirazione e le tecniche di gestione dello stress sono spesso utilizzate per aiutare i karateka a raggiungere il loro massimo potenziale.
In questo articolo il maestro Leonardo approfondisce la pratica della meditazione (Mokuso) nel karate e ci dà qualche consiglio per iniziare a praticarla. Prova anche tu a fammi sapere come va!
Luigi Busà: Il Campione Olimpico

Nel 2021, Luigi Busà ha fatto la storia del karate diventando il primo campione olimpico nella disciplina del Kumite maschile nella categoria 75 kg. Nato a Palermo nel 1996, Busà ha dimostrato un talento eccezionale fin da giovane, intraprendendo la sua formazione nel karate a soli 6 anni.
La sua dedizione e impegno lo hanno portato a ottenere risultati straordinari, culminando con la sua vittoria olimpica a Tokyo. La sua prestazione è stata un’ispirazione per i giovani karateka di tutto il mondo.
Altri Grandi Karateka del Mondo
Oltre a Luigi Busà, sono molti i karateka che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo del karate.
Partendo proprio dalla nostra penisola, il karate Italiano vanta atleti di grande valore. Come Luca Valdesi, più volte medaglia d’oro ai mondiali e agli europei, è famoso per la sua tecnica impeccabile e l’eleganza dei suoi kata; Salvatore Loria, capitano della squadra nazionale delle Fiamme Gialle e allenatore della nazionale senior di karate Fijlkam, è uno dei karateka più medagliati al mondo.
Questo gli è valso il settimo posto nella classifica mondiale degli atleti mondiali WKF degli ultimi quarant’anni;
Davide Benetello, oggi membro esecutivo della World Karate Federetion, è stato campione del mondo nel 1994 e più volte campione d’Europa nella specialità kumite.
E ancora, Vincenzo Figuccio, più volte medaglia d’Oro ai mondiali e agli europei, nella specialità kata sia individuale che a squadre (insieme al già citato Valdesi e a Lucio Maurino), che oggi fa parte dei tecnici della nazionale italiana; Sara Cardin, campionessa mondiale ed europea nella specialità kumite.

Menzione speciale, infine, per il Angelo Crescenzo, che nel kumite di categoria mantiene per un altro anno il primo posto nel ranking mondiale ma non solo: è infatti primo nel Ranking All Time di categoria, con un posto definitivo nei più grandi di sempre.
Spostandoci al di fuori dei confini nazionali, troviamo atleti come Antonio Diaz del Venezuela, campione del mondo nella categoria kata; Rafael Aghayev dell’Azerbaigian, uno dei karateka più vincenti di tutti i tempi nel Kumite maschile e Argento ai giochi olimpici di Tokyo, affrontando il nostro Busà; Sandra Sanchez, atleta spagnola di altissimo livello, che detiene il Guinnes World Record per il numero di medaglie vinte nella Premier League di Karate 1 (oltre 50) e ha conquistato la medaglia d’oro ai giochi olimpici di Tokyo 2021; Damián Hugo Quintero Capdevilla, anche lui spagnolo, plurimedagliato nelle competizioni europee e mondiali e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo.
E come non citare il Giappone, terra natia del moderno karate e casa di numerosi atleti di alto livello. Tra tutti, citiamo Kiyou Shimizu, atleta plurimedagliata e argento olimpico nella specialità kata, e Ryo Kiyuna, nativo di Okinawa e medaglia d’Oro alle olimpiadi del 2021.
Insomma, i karateka più forti del mondo raggiungono il successo grazie a un mix di talento naturale, duro lavoro e dedizione. La loro preparazione implica un’attenzione rigorosa alla tecnica, all’allenamento fisico, alla pratica di Kata o Kumite e alla preparazione mentale. Attraverso anni di impegno costante e una passione innata per il karate e a grazie alla sapiente guida dei loro tecnici, questi campioni si sono elevati al vertice della disciplina e hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del karate.
Un impronta che anche noi, io, te e le migliaia di karateka italiani ogni giorno seguiamo per portare avanti la lunga tradizione del karate nel nostro paese.