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Kata Enpi: Il volo della rondine

Nelle spesso affollate e severe sale di pratica Shotokan è comune praticare un kata chiamato "Enpi" ossia "volo di rondine", soprattutto nelle sessioni di allenamento per cinture nere.

Enpi: Il volo della rondine

Il kata Enpi (il volo della rondine) viene considerato uno dei più caratteristici dello stile Shotokan, per via dei suoi movimenti ampi e repentini, cambi di direzione fulminei e salti.

Il nome stesso, almeno quello attribuito al kata da Gichin Funakoshi, porta i segni dell’irruenza dei cambi di altezza nel corso della sua esecuzione.

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Enpi è un caso esemplare di come le antiche tradizioni del Karate originario – meglio parlare di Uchinadi– siano state sconvolte, cambiate, manipolate e siano mutate così profondamente da risultare irriconoscibili.

In realtà questo kata non è appannaggio dello Shotokan Karate, ma lo si ritrova in numerosi altri stili: Wadoryu, Isshinryu, Shitoryu, Shorinryu, Shorinkan, Tang Soo Do, etc.

Tuttavia se prendeste due praticanti degli stili citati e gli chiedeste di dimostrare per voi questo kata vi trovereste davanti a forme molto diverse tra loro e con nomi differenti.

Alcune versioni del kata iniziano verso destra, altre verso sinistra; Enpi è caratterizzato da posizioni lunghe e passi profondi, Wansu da…ne esistono troppe versioni!

Enpi quando nasce

Il nome Enpi o Empi fu dato dal maestro Funakoshi, durante la “giapponesisazione” del Karate pirma della seconda guera mondiale. Il cambio di nomenclatura non solo rese il kata più accettabile dai nipponici, ma cancellò anche per intero la sua storia e la sua origine.

Il nome originale della forma era, ed è ancora in cert stili, Wanshu o Wansu. Come al solito sono i fonemi ad essere conservati e tramandati, quindi nessuno sa con esattezza quali ideogrammi rappresentassero il nome della forma e il suo “reale” significato. Tuttavia la storia può spesso correre in nostro aiuto…ed è fortunatamente questo il caso.

La storia di Enpi

Come tutti ben sanno Okinawa e l’entroterra giapponese sono due mondi diversi: geografia diversa, storia differente, lingua diversa e anche persone differenti.

Fino al periodo della restaurazione Meiji (1868) Okinawa è stato un punto nevralgico per gli scambi commerciali (e culturali) dell’Asia, qui molte culture sono venute a contatto influenzandosi vicendevolmente.

Ma per gli abitanti di questa piccola isola la Cina ha sempre rappresentato un luogo speciale: ricco, sfarzoso, antico, magico, polo di riferimento culturale e..alla moda. 

Addirittura il nome stesso del Kara-Te fu al centro di una nota disputa…ma questa è un’altra storia.

Nel 1683 nel villaggio di Tomari, Okinawa, arrivò una delegazione diplomatica cinese, inviata della dinastia imperiale Qing. Il capo della delegazione era un ambasciatore cinese di nome Wang Ji, famoso come poeta, calligrafo ed eccelso combattente di uno stile di Chuan Fa (pugilato cinese) chiamato “la gru bianca di Fujian”. In cinese mandarino “Wanshu” può significare “polso eccellente” oppure “serie (o forma) di Wang“.

Ovviamente questa non è l’unica versione della storia….Altri autori sostengono che la permanenza di Wang Ji fosse stata troppo breve per avere allievi e quindi altri nomi di pugili cinesi in altri periodi vengono invocati per dare un creatore alla forma.

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Tirando le conlusioni risulta possibile che il kata Wanshu sia stato creato da Wang Ji in persona o dagli allievi che sicuramente ebbe nel periodo trascorso ad Okinawa. Secondo quest’ottica il kata non sarebbe altro che l’essenza delle conoscenze e dei principi che Wang Ji conosceva e applicava in combattimento.

enpi

In questo senso quindi il kata rappresenta l’eredità combattiva lasciata da Wang Ji ai suoi studenti, come un seme racchiude il patrimonio genetico di una pianta. 

Nel corso dei secoli, con la trasmissione delle conoscenze, il kata è cambiato e varie versioni sono state create, ciascuna con le sue peculiarità. Ad esempio Enpi condivide gran parte della struttura con tutti (o quasi) gli stili moderni, come Wadoryu, Wadokai, Shitoryu, Seibukan, e più vecchi, come Shorinryu, Matsubayashiryu etc.

Wansu non offre la stessa varibilità di Passai, quindi le versioni principali condividono un lungo tratto di storia comune; il passaggio Matsumura-Itosu (proprio come per Passai) ha segnato il maggior cambiamento nella forma.

Le versioni principali, infatti, sono: Matsumura no Wanshu, Itosu no Wanshu e Kyan no Wanshu, insieme con le loro forme derivate. La versione di Itosu fu trasmessa a Funakoshi ed egli la modificò e ne cambiò il nome nel familiare e più poetico “Enpi” o volo della rondine..

Indipendentemente dalla versione che pratichiamo i principi di Wang sono ancora nascosti nel kata e siamo tutti parte della trasmissione di conoscenze iniziata a Tomari nel 1683 da un dignitario cinese di cui molti non ricordano il nome.

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