La K1 Lisbon si è chiusa con un settimo posto per Mattia Busato, il secondo consecutivo dopo quello conquistato ad Istanbul.
In terra turca la beffa fu enorme, Heydarov lo scalzò per soli 0.02 punti e gli impedì di andarsi a giocare una medaglia. L’uscita in finale di pool maturata in Portogallo lascia amarezza se si pensa che, con una medaglia, Busato avrebbe potuto incalzare Antonio Diàz dalla quarta posizione del ranking olimpico, garantendosi così un posto tra le teste di serie ai Giochi di Tokyo.
L’exploit dello svizzero Ujhara è stato per certi versi inaspettato, ma il karateka castellano sa benissimo che non sia il momento di abbattersi e continuare a rimuginare sulle gare passate.
Ora c’è da preparare un Campionato Europeo che potrebbe rappresentare la rinascita a seguito di due kermesse sfortunate dal punto di vista dei risultati.

In pool ci sarà sicuramente il numero uno al mondo, ovvero quel Damian Quintero che un giovanissimo Mattia sconfisse a Tampere nel 2014, issandosi sul primo gradino del podio continentale.
Il lavoro effettuato dal classe ’93 continua ad essere minuzioso sotto ogni punto di vista, al fine di preparare al meglio l’ultima grande competizione prima della manifestazione a cinque cerchi.
Non ci saranno più banchi di prova dopo l’evento di Porec (19/23 maggio), un motivo in più per spingere al massimo e testare il livello.
Il karate italiano sa bene quanto Mattia possa regalare soddisfazioni, d’altronde parliamo di un atleta capace di imporsi tra i primi del mondo in una categoria difficilissima come quella del kata.
Tokyo rappresenta l’apice di una carriera, ma prima bisognerà ritrovare una podio che manca ormai da più di un anno. Certo, il Covid ha purtroppo giocato un ruolo fondamentale in questa prolungata astinenza, ma è giunto il momento di riprendersi qualche soddisfazione.
Appuntamento, quindi, in Croazia: Mattia Busato scalda i motori, con vista medaglia.