Lo sai qual è la tecnica maggiormente presente nei primi Kata Shotokan?
Esatto, è proprio il Morote Uke con 7 ripetizioni negli Heian (Nidan, Sandan, Yondan e Godan).
Se Itosu l’ha inserita nei Kata di base un motivo dovrà pur esserci. Vista l’importanza data a questa tecnica nei kata di base mi sarei aspettato di trovarla più frequentemente anche nei kata superiori. Ma come tecnica, Morote Uke è presente esclusivamente nel Kanku sho.
In realtà sembra che questa tecnica lasci il suo posto ad altre evoluzioni dove vengono utilizzate entrambe le braccia simultaneamente, come le varianti presenti nei kata Tekki, nel Bassai Dai, oppure nel Gojushiho (Dai e Sho) e nel Jion per dirne alcuni.

Scopriamo quindi insieme tutti i segreti di questa tecnica e quello che i più non sanno in merito.
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Cosa significa Morote Uke?
Moro 諸 significa insieme, entrambe; Te 手 significa mano/i. Uke deriva dal verbo ukero ovvero ricevere.
Quindi “Ricevere con entrambe le mani“.
Spesso tradotto come parata rinforzata crea nell’errata traslitterazione le errate interpretazioni di significato pratico (Imi).

A cosa serve il Morote Uke?
Troppo spesso si sente raccontare che il Morote Uke è una parata con rinforzo, come se la mano (o il pugno) al gomito rinforzasse l’esecuzione della parata Uchi Uke.
Anche da un punto di vista biomeccanico il rinforzo del fulcro di leva ha davvero poco significato.
Ha sicuramente maggiore significato di rinforzo se usato come nell’inizio del Bassai Dai, dove la seconda mano poggia lateralmente sull’avambraccio.
20 diverse soluzioni che spiegano il Morote uke
Quindi a cosa serve il Morote Uke e perchè è così importante per le basi del Karate?
Ci sono diverse interpretazioni di questa tecnica e molte si discostano dal concetto di parata (Uchi Uke).
Vediamo insieme 20 diverse soluzioni spiegano il Morote uke
- Parata con guardia: La più semplice interpretazione è che il braccio di rinforzo sia in realtà una mano in guardia pronto a contrattaccare o a parare di nuovo a sua volta.
- Doppio uchi: colpo simultaneo Ude Uchi o Uraken Uchi e Ura Zuki o Tate Zuki in spinta.
- Parata e simultaneo colpo: Su attacco per esempio mawashi zuki, parata circolare uchi uke e simultaneo colpo Ura Zuki o Tate Zuki. Questa interpretazione è presente con molte varianti nell’inizio nell’Heian nidan con Haiwan Uke, nell’Heian Yondan e nel Godan e Jion con il Morote Uke alto.
- Come Soto uke: Utilizzare il caricamento del Morote Uke per parare un attacco con la mano anteriore in soto uke e successivamente colpire Ude Uchi o Tate Zuki o entrambi.
- Come parata e simultaneo colpo sull’arto: su Mawashi Zuki parare Udu Uke e colpire simultaneamente Ura Zuki sul gomito.
- Concatenazione di Morote Uke: quando trovo una sequenza di due o più Morote Uke potrei immaginare un doppio utilizzo sommando la n°4 e la n° 2.
- Come leva articolare sul gomito: su presa della mano (con la mano uguale ,destra con la destra) afferro il polso della mano in presa ed effettuo con l’altra mano una leva sul gomito, ruotando il braccio e spingendo in direzione opposta con la mano e con il fulcro.
- Come spinta: su presa della mano (con la mano uguale, destra con la destra) entro con il gomito della mano libera sull’interno del gomito del braccio avversario e spingo con la parte superiore del pugno sul volto o sulla spalla sbilanciando lateralmente.
- Leva con blocco della mano: su presa della mano (con la mano uguale ,destra con la destra) afferro con la mano libera (la mano posteriore) la mano avversaria fermandola sull’avambraccio, ruotando il braccio anteriore con movimento semicircolare (come un Uchi Uke) porterò in leva articolare (polso) l’avversario.
- Spinta di rimessa: su parata di un colpo percussivo di pugno, utilizzando la mano posteriore (te nagashi uke ad esempio) potrò seguire inserendo l’arto avanzato in spinta-colpo sull’avversario.
- Su tentativo di double leg, leva sul collo: su presa alle gambe (come un placcaggio) entro con la mano avanzata in presa sul collo dell’avversario e facendo uso della mano posteriore per spingere sul mio pugno incrementerò la forza della leva sul collo.
- Ude-garami da in piedi: afferrare il braccio dallo stesso lato e con l’inserimento del braccio arretrato dietro il gomito porto in leva con il braccio dietro la schiena.
- Su doppia presa al bavero: Utilizzo il gomito del braccio arretrato per colpire sull’interno del gomito di una delle mani in presa e simultaneamente colpisco ura zuki o ude uchi al volto.
- Leva al gomito e pugno: Su attacco di pugno circolare parare ude uke e continuando il movimento portare in leva sotto l’ascella e simultaneamente colpire ura zuki al volto.
- Su presa al bavero omolaterale: Entrare con il braccio opposto per flettere il braccio in presa e avvicinare così l’avversario sbilanciandolo, con l’altro braccio entrare in ude uchi sul collo (o ura zuki seguito da ude uchi) e portare a terra con la leva del gomito.
- Come colpo ude uchi dopo mawashi hijiate: Come riscontrato nell’Heian Godan e nel Bassai dai la tecnica morote uke viene trasformata dopo un colpo di gomito circolare, in questo caso può essere interpretata come un colpo di avambraccio al lato del collo con l’altra mano che trattiene l’avversario.
- Come morote seoi nage: le mani sono in presa sul bavero e sulla manica e con la rotazione del busto porto la proiezione con l’anca. Applicazione dell’Heian Godan.
- Per liberarsi da un presa con leva: su presa al bavero omolaterale, afferro con la mano opposta le dita in presa e con una rotazione porto il polso in leva, controllo il gomito con l’altra mano e posso finalizzare con un ura zuki.
- Liberarsi da una presa al polso (braccio in guardia): su presa omolaterale al polso utillizzo la mano opposta per pressare la presa e entrare con un colpo ura zuki al volto.
- Come leva al busto con presa al collo: Da posizione guardia incrociata, presa della mano opposta haito ude uchi al collo con presa al mento e conseguente leva con torsione del collo e simultaneo colpo ura zuki.
- Come strangolamento kata-juji-shime: la mano anteriore in presa sul Gi al bavero incrociato l’altra mano in presa all’altro bavero. Tirare con la mano posteriore e ruotare/spingere con l’anteriore.
Se li hai letti tutti e hai anche capito la moltitudine di significati che vengono attribuiti… complimenti!
Facendo un sunto per significati comuni abbiamo Morote uke inteso come:
- Parata
- Parata+colpo
- Colpo
- Proiezione
- Leva articolare
- polso
- gomito
- collo
- busto
- Il mix delle precedenti

Come fare un Morote Uke
La tecnica avviene con un movimento preparatorio nel quale si portano entrambe le mani al lato opposto a dove si effettuerà la parata: Se effettuo Morote Uke destro porterò le mani a sinistra.
Il caricamento avviene a seconda delle scuole in due modalita:
- Con la posizione delle mani al fianco, hikite (pugno chiuso con palmo in alto) della mano corrispondente e mano poggiata sopra l’altra in posizione verticale della mano opposta.
- Con il braccio corrispondente disteso lateralmente (come un gedan barai) e l’altra mano vicina al fianco opposto con il dorso del pugno verso l’alto.
L’esecuzione della “parata” avviene con una rotazione dell’avambraccio anteriore e una giunzione del pugno della mano posteriore al gomito. In questa fase avviene la rotazione dei polsi per incrementare l’effetto della tecnica. Generalmente eseguita in hanmi (metà corpo, anca aperta) la riscontriamo nei kata in due posizioni principali: zenkutsu dachi e Kokutsu dachi.
L’altezza della parata è generalmente al busto (chudan) ma è presente nelle varianti anche all’altezza del viso (jodan) – Vedi variante del Jion.
Ora, dopo la descrizione dell’attuale esecuzione della tecnica, modernizzata da Funakoshi e forse anche da Itosu, converrai con me che alcune delle sopracitate applicazioni decadono.
Sebbene il movimento non debba rispecchiare esattamente il significato, sono estremamente convinto che la fantasia e la licenza poetica debbano essere limitate!
Se la traiettoria è circolare è circolare! altrimenti sarebbe stata discendente o ascendente o diretta sin dal principio.
Il Mefutode di Motobu Choki
Il maestro Motobu classifica una tecnica molto simile al Morote Uke che viene chiamata Mefutode o meotode: mano moglie, mano marito.
Le indicazioni sono che in caso di combattimento reale le mani devono sempre essere utilizzate insieme… la mano avanzata può essere utilizzata per gestire la difesa e l’offesa… la mano arretrata viene utilizzata come riserva e nei casi in cui la mano avanzata non riesca ad ottenere il risultato voluto.
Motobu critica inoltre la posizione della mano al fianco (hikite) che reputa in posizione poco utile ai fini dello scontro reale.
Quindi il meotode è una scelta di posizione delle mani che possono entrambe agire come attacco e difesa, riportando l’uso delle due mani ad un significato di guardia, come avviene nell’Uechi ryu con la tipica guardia a mani aperte.
Pensiamoci bene l’uso di due mani ci è ulteriormente più familiare se pensiamo alla quantità di Shuto uke che incontriamo e pratichiamo: sono solo mani aperte.

La parentela cinese
Devo fare una premessa. Effettivamente quello che sto per dirti non è nuovo e nemmeno troppo dimostrabile, ma per me interessante domandarsi:
Vista la parentela, diciamo cuginanza, con il Kung fu o Quan Fu del To-De e poi del Karate, non potrebbe essere da ricercare da quelle parti una spiegazione tecnica?
Proviamoci.
Ad un primo acchito troviamo molte tecniche con similitudini estetiche al nostro Morote Uke.
Tra queste i pugni a catena del Wing Chun. Ma sebbene la posizione delle mani sia simile, la traiettoria del colpo è diversa. Hanno in comune l’uso di entrambe le mani una per afferrare e parare o deviare e l’altra per colpire.
Nella forma Lien bu quan possiamo trovare l’utilizzo di una tecnica simile con la mano sotto il gomito ma di nuovo la traiettoria è lineare con un colpo in ura zuki (pugno rovescio).
Un’altra variazione dell’uchi uke si vede nella tecnica cinese chiamata “mani di madre e bambino”. Immaginare il modo in cui una madre tiene un bambino e la posizione delle mani sotto il bambino darà rapidamente l’immagine corretta con la mano sinistra che sostiene la mano destra attorno al gomito. Questo è immediatamente riconoscibile nel karate-ka come un morote uke o un blocco rinforzato.

Detto questo, sicuramente in un modo o nell’altro hai avuto a che fare con il Morote Uke.
Come lo utilizzi e cosa pensi di questo movimento?
Facci sapere nei commenti
il Morote Uke l’ho sempre vissuto come “parata rinforzata” ma senza dubbio il Karate è tutto meno che qualcosa di lineare e obbligato. Vediamo che i caricamenti delle parate ad esempio possono andare a significare tante altre cose portando la fantasia del karateka a sbizzarrirsi con una moltitudine di applicazioni differenti della stessa tecnica… ben venga questa spiegazione, molto interessante e con tutti i nomi delle tecniche ben chiari.
Grazie, Antonello!