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Mosse di Karate in difesa: le Uke Waza (parate?)

Uke waza sono le tecniche di ricezione, sono il pilastro del Karate: il principio della difesa. Molte tecniche sono però travisate, scopriamo perché!

Uke Waza

I nomi delle mosse di Karate sono sempre interessanti da analizzare.

Non ti nascondo che, specialmente all’inizio, avere un glossario del Karate sarebbe fantastico. Non è facile comprendere a pieno il significato dei nomi delle mosse di Karate per l’attacco o per la difesa ma anche per gli spostamenti del Karate.

Oggi voglio parlarti delle mosse di Karate di difesa, le cosiddette “parate”. Dico cosiddette perché come scoprirai, Uke waza (generalmente chiamate solo Uke) non sono, a dire il vero, delle parate.

Mosse di Karate di difesa: Uke Waza

Uke waza sono le tecniche di ricezione o come ampiamente utilizzato nella traduzione popolare, le tecniche di parata.

Nell’articolo de Le 10 parole giapponesi di Karate tradotte in modo sbagliato, abbiamo visto che per il termine Uke la traduzione consueta in “parata” non solo sia scorretta ma sposti l’attenzione tecnica e tattica dal vero valore del significato: ricevere!

Uke vuol dire infatti ricevere, non parata!

Se ti sembra strano, forse è perché non sei entrato ancora in contatto con i 20 precetti del Maestro Funakoshi, i NijuKun.

Nei precetti del NijuKun del M° Funakoshi vengono espressi i pilastri del Karate:

  • 空手に先手なし – Karate ni sente nashi = Nel Karate non esiste primo attacco.
  • 勝つ考えは持つな負けぬ考えは必要 – Katsu kangae wa motsuna; makenu kangae wa hitsuyo = Non pensare a vincere, pensa piuttosto a non perdere.
  • 人の手足を剣と思へ – hi to no te-ashi wa ken to omoe = Considera mani e piedi dell’avversario come spade.

Mettendo insieme questi principi alla base del Karate puoi comprendere come sia determinante sviluppare un sistema di difesa/ricezione efficace.

Se in ambito calcistico vige la regola:

La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell’avversario.

(Vujadin Boškov)

Nel Karate un solo colpo non difeso potrebbe essere l’ultimo!

Bunkai Ura

Quali sono i sistemi di difesa del Karate

Per essere precisi in questo glossario della difesa nel Karate, dobbiamo distinguere i suoi diversi sistemi:

  • Schivate/spostamenti
  • Ricezione/parate:
    • contrasto
    • evasione/accogliere

Il primo efficace sistema di difesa nel Karate è quello di togliere il bersaglio.

Immagina di ricevere un colpo non parabile (un colpo di pistola o una freccia o una spada) l’unica via di uscita è quella di togliere il bersaglio dalla traiettoria del colpo.

A differenza di un colpo di arma da fuoco, o comunque un dardo, che continua la sua strada offensiva fino a che la legge di gravità e l’attrito dell’aria non lo fa desistere, un colpo con gli arti ha una lunghezza.


Questo significa che i colpi possono essere scansati sia togliendo il bersaglio dalla traiettoria ma anche arretrando cioè togliendo la distanza.

Ci vengono incontro gli spostamenti del Karate: ashi sabaki.

Ai quali si aggiungono le schivate di tronco (Tai Hiraki), mutuate anche da altre discipline, oggi diventate un fondamentale della difesa anche nel Karate.

Le tecniche di ricezione Uke waza sono invece quelle in cui un arto va in contatto con quello avversario con l’intento di deviarne la traiettoria. Ci sono modi diversi di ricevere un attacco:

  1. lo posso contrastare: immaginiamo la spada in un fendente e uno scudo che la ferma;
  2. lo posso deflettere: sempre la stessa spada ma deviata riducendone l’impatto.

Adesso ti apparirà chiara l’esistenza di tecniche di parata con traiettorie lineari opposte all’attacco e quelle con traiettoria circolare che avvolgono l’attacco “catturandolo”.

Schivata Boxe
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Perché parare un colpo nel Karate?

È uso comune nel Karate di derivazione moderna di utilizzare queste diverse tecniche/tattiche di difesa contro attacchi a media e lunga distanza.

Di conseguenza la violenza dell’impatto doveva essere contrastata spesso con tecniche di parata dirompenti, a volte rinforzate.

All’origine del To-de (karate scritto con kanji “mano cinese”) le situazioni di combattimento si svolgevano a distante ravvicinate e quindi la filosofia della parata aveva altri obiettivi.

Nei colpi a corta distanza la forza sprigionata non è l’elemento principale, piuttosto la velocità (visto il tragitto breve) e la possibilità di intercettare l’attacco per usarlo a proprio vantaggio.

Ecco che le tecniche di ricezione diventano la giusta traduzione delle tecniche difensive, dove l’attacco si devia, si intrappola e si immobilizza per poter contrattaccare o controllare.

È innegabile che l’azione di contropiede (usando un termine sportivo) si accorcia in funziona della distanza in cui si compiono le azioni: nel calcio l’azione di contropiede durerà quasi un minuto, nel basket qualche decina di secondi, nel tennis 2″, nel ping-pong 1/2 secondo, nel karate a lunga distanza 3-5 decimi di secondo, nel Karate a corta distanza 2-3 decimi di secondo.

Quindi la potenza da controllare diminuisce ma la velocità di controllo del colpo diventa sempre più importante.

Da studi scientifici una tecnica di calcio circolare con l’arto arretrato impiega (in un atleta di alto profilo) 300 millisecondi dalla partenza all’impatto; Sapendo che il tempo di reazione è attorno ai 150-200 millisecondi, fate voi il calcolo di quanto tempo rimane per scegliere e effettuare il gesto corretto di difesa.

Se prendiamo una tecnica di pugno il tempo di esecuzione è di circa 150 millisecondi.

Sei ancora convinto di usare le parate nel Karate?

Molto della difesa è a carico della distanza sia nel combattimento sportivo sia nella difesa personale.

È pur vero che molto della difesa avviene nella fase di costruzione della tecnica di attacco e che la lettura della preparazione della tecnica ci permette di guadagnare qualche decimo per far si di intercettare il colpo.

Nel moderno kumite agonistico la parata è diventata uno scudo contro le tecniche circolari e una deviazioni su quelle lineari.

“Lascia che tagli la tua pelle, affinché tu possa tagliare la sua carne”.

Hironori Otsuka Sensei parlando della spada
Parata juji uke

Le parate nel Karate non servono!

Hai dedicato ore e ore al corretto age uke e poi nel combattimento nulla di tutto questo risulta efficace. Allora l’age uke non funziona?

No! E’ il contesto di apprendimento che poi differisce dal campo di applicazione. Magari su una presa e un colpo da corta distanza assume un significato diverso. Magari non è nemmeno una parata… e se fosse un attacco?!

Quindi se le distanze sono corte o addirittura a contatto più che una parata servirà un controllo o una presa o entrambi. In questa situazione di combattimento si deve fare affidamento ad una sensibilità specifica al contatto con l’avversario, una sensibilità che permetta letteralmente di intuire le sue intenzioni sul nascere.

Ed ecco che “spuntano” le metodiche di allenamento del Karate di Okinawa e quelle cinesi denominate Kakie o tuishou (nel Taichi) e le tecniche di tegumi e muchimi.

Se nel combattimento a media e lunga distanza sono gli occhi il recettore utilizzato per leggere la situazione offensiva nella corta distanza sarà il tatto il nostro senso deputato alla lettura dell’attacco.

tecniche parata
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Parate circolari nel Karate

In taluni stili le parate hanno prevalentemente traiettorie circolari. A prescindere dallo stile che praticate lo sapete perché le parate a traiettoria circolare sono più efficaci?

Fate questa prova e da adesso in poi sarete sicuramente d’accordo con me!

Io l’ho imparata dal M° McCarthy!

movimento circolare parata

Fate distendere un pugno verso di voi da un vostro compagno (magari anche quello più forte del Dojo) dicendogli di tenere con la massima forza, provate contrastandolo a spostare l’arto nelle 4 direzioni: in alto (age uke), in basso (otoshi uke), a destra (uchi uke) a sinistra (soto uke); il compagno riesce a contrastare la vostra forza? spesso sì a volte in parte ma comunque è un bel braccio di ferro.

Poi prendete con due dita (mignolo e pollice) il pugno e iniziate a ruotare in cerchio il pugno del compagno. Magicamente si muoverà senza riuscire a rimanere bloccato.

Il cervello del vostro amico non fa a tempo a capire la direzione della forza da vincere che già è cambiata e quindi non riesce a contrastarla.

Ecco perché in molti stili si effettuano le parate con questa traiettoria. Con minore forza riesco a vincere quella avversaria.

 

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