Stavolta il nome in giapponese non aiuta alla comprensione… in realtà si tratta di una tipica proiezione su un calcio circolare.
Se ti è capitato di subire questo atterramento te lo ricorderai sicuramente! Avevi tirato un calcio al volto dell’avversario e ti sei ritrovato con il sedere a terra, le gambe aperte e il pugno dell’altro sparato dritto in faccia.
Tirare una tecnica al volto di calcio comporta spesso un problema: siete su una gamba sola in equilibrio precario, se non tornate velocemente in posizione di equilibrio potreste cadere.
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Come si difende un calcio al volto
Primo obiettivo nella difesa da un calcio al volto non prendere il calcio in faccia!
Quindi posso difendere sostanzialmente in due modi:
- Parare-Uke waza
- Togliere la distanza
Entrambe validissime tecniche di difesa del calcio jodan (al viso) ma solo una utile per poter effettuare la proiezione, ovvero la parata! Devo avere il “coraggio” di non arretrare ma anzi chiudere la distanza verso l’impatto ed effettuare la parata.

Quale parata
Non tutte le parate sono ideali però alla proiezione, molte lo sono per evitare il calcio bloccandolo o meglio ricevendolo. I calci circolari si parano sostanzialmente con una blocco verticale che ostacoli l’arrivo del piede al bersaglio. Queste le diverse soluzioni:
- Ude Uke
- Te nagashi Uke
- Haisho Uke
- Soto Uke
- Uchi Uke
- Sokumen Uke
- Morote Uke
- Mawashi Uke
- Awase Uke: Te nagashi Uke + Gedan ude uke
- Shuto uke
- Tate Hiji ate Uke
Sicuramente non sono tutte, ma le principali. Solo una però è utile ad effettuare la proiezione!
E’ una parata di recente utilizzo, anche se composta da due parate classiche: Awase Uke, ovvero parata insieme. Quindi due parate simultanee e per la precisione un te nagashi uke jodan abbinato da un gedan ude uke.

La parata doppia come spesso la chiamo in italiano è proprio una simultanea difesa che crea uno scudo laterale che impedisce gli attacchi sia a livello jodan che chudan da parte di un calcio circolare.
L’idea alla base di questa soluzione di difesa è la seguente:
Un calcio circolare tirato da un atleta di alto livello viaggia in tempi di circa 300 millesecondi, dalla partenza all’arrivo all’impatto. Ora considerando che un calcio circolare rimane invariante per almeno il 40% della sua iniziale esecuzione, capisci bene come al povero difensore rimangono pochi decimi di secondo per capire se il calcio circolare che arriva da quel lato è destinato al volto o al fianco. Considerando che 200 millisecondi sono il tempo di reazione umana resta davvero poco all’effettuazione della tecnica giusta di parata nei tempi necessari.
Quindi l’idea è di uno scudo che permetta di neutralizzare il calcio in qualsiasi bersaglio esso sia diretto.
Ci sono delle critiche a questa metodica ed alcune le condivido… ma non è questo l’articolo dove ne parlerò. Torniamo alla nostra proiezione sul calcio circolare.
L’obiettivo secondario, dopo aver bloccato il piedone sul nostro bel visino, è quello di intrappolare la gamba dell’avversario che non potendola richiamare rimarrà in divaricata in appoggio su un solo piede.

Presa della gamba
Prima regola non pensare ad afferrare il calcio, se ben effettuato, è impossibile afferrare al volo una calcio che arriva a tutta velocità. Dobbiamo intrappolarlo! Quindi la parata di cui sopra torna giusta al nostro scopo.
Dopo che il calcio è stato stoppato dalla mano alta in te nagashi uke, il braccio corrispondente al lato della parata dovrà effettuare una flessione andando a creare un gancio nel quale rimarrà intrappolata la gamba avversaria. Così facendo, per quanto veloce l’esecuzione del calcio, sarà impossibile uscirne.
Attenzione alla fondamentale mano che va a parare, ricordatevi che lo scopo principale è non prendere il calcio, prima ancora di pensare alla proiezione.

Entrata o sbilanciamento
Una volta catturato l’arto arretrato dell’avversario dobbiamo effettuare lo Kuzushi, ovvero lo sbilanciamento, indispensabile per proiettare l’avversario e lo Tsukuri, cioè l’avvicinamento del tuo corpo vicino a quello avversario.
Quindi appena la mano bassa intrappola il calcio la mano che ha effettuato la parata, libera dal suo compito, deve essere spedita immediatamente sulla spalla avversaria, quella più vicina a noi.
La mano che afferra il karategi all’altezza della spalla deve essere ben tesa, così da impedire all’avversario di avvicinarsi e aggrapparsi a noi nell’estremo tentativo di non essere proiettato. Inoltre in difesa personale potrebbe colpirmi con gli arti superiori liberi, quindi è bene che stia lontano da me.
La spinta della mano sulla spalla con la gamba bloccata costringerà l’avversario ad uno sbilanciamento indietro è ora il momento di entrare in distanza.
Con la gamba posteriore dovrò effettuare un passo in mezzo alle gambe avversarie mettendo il piede all’interno del piede di appoggio dell’equilibrista.
Mi raccomando non appoggiate il piede in posizione arretrata piuttosto entrate con decisione in un profondo zenkutsu dachi, o kiba dachi o shiko dachi.

La proiezione
La proiezione è fatta!
Siete già pronti per il lancio: il Kake.
Due versioni della stessa proiezione anche se sono adattamenti dell’originale proiezione del Judo (che partendo con i piedi a terra e posizioni meno profonde ha necessità diverse):
- Rotazione con atterramento per effetto del blocco del piede e perdita di equilibrio a causa della rotazione esterna.
- Falciata della gamba di appoggio con il piede posto all’interno e conseguente caduta indietro.
Entrambe risulteranno funzionali allo scopo ma con qualche vantaggio /svantaggio.
Nel caso della rotazione è probabile perdere l’equilibrio e seguire l’avversario rovinando a terra lateralmente e quindi perdere il vantaggio della proiezione. Questa soluzione necessità però di minor forza e quindi maggiormente adatta ad avversari più grossi/pesi di noi.
Per effettuare la proiezione con falciata dovrò effettuare un ulteriore movimento che mi permetterà di imprimere forza alla gamba che spazza: dovrò avvicinare il piede che è rimasto indietro vicino all’altro, in un movimento non banale con il peso della gamba avversaria. Dopo aver avvicinato il piede posteriore dovrò falciare con il polpaccio/gamba la gamba di appoggio tirando indietro con forza.
Il grande vantaggio di questa modalità è che l’avversario sbatterà violentemente al suolo, perché sollevato da terra dalla falciata ed inoltre cadrà proprio sotto il mio bacino a gambe larghe e quindi di facile conclusione con una chiusura di percussione.

Chiusura
Mentre nel Judo l’importante è schienare a terra l’avversario e (sportivamente) questo determina l’IPPON e la fine dell’incontro, nel Karate la proiezione è solo una fase e una volta che l’avversario è a terra devo obbligatoriamente infliggere un colpo (di pugno, di gamba) nei bersagli e con le modalità che utilizzerei con l’avversario in piedi.
Quindi è importante che l’avversario cada a terra vicino e comodo per la chiusura. Tutte le proiezioni dove l’avversario è “spinto” lontano non sono particolarmente utili al fine poi di colpire l’avversario a terra.
Ricordatevi che nelle proiezioni del karate è importante che nella fase di lancio dell’avversario devo controllare la caduta e quindi non posso gettare l’avversario ma lo devo “accompagnare” nella caduta.
Che ci volete fare il karate rimane rispetto anche in una proiezione!

Contrattacco pericoloso
Anche se agonisticamente non si pone il problema, visto che se tutto è ben fatto avviene la proiezione, se qualcosa va storto al massimo l’arbitro richiama un ammonizione per trattenuta oppure per spinta, nella vita vera (non regolamentata per le competizioni) ci possono essere dei contrattacchi avversari alquanto pericolosi.
Quando l’avversario è su una sola gamba con il piede intrappolato potrebbe azzardare un calcio con la gamba a terra provando una sforbiciata che con le mani impegnate nella presa potrebbe risultare devastante.
Altro pericolo quando a terra l’avversario non rimarrà a “mirar le stelle”, ma tenterà una difesa oppure un offesa calciando con i piedi il nostro volto che si avvicina a lui, oppure le nostre gambe o il busto. Quindi estremamente importante che cada in una posizione vicina così da poter controllare i suoi arti ed impiegare poco tempo per colpirlo e magari poi ripristinare una posizione di sicurezza.
Ultima raccomandazione: prima di provare a proiettare accertati che il tuo compagno o avversario sappia cadere, altrimenti il danno della caduta potrebbe essere drammatico.