Lunghe posizioni con i muscoli al massimo della loro resistenza e con angoli al limite o posizioni corte, quasi in piedi? questo è il dilemma!
A seconda della tua provenienza e scuola darai una risposta diversa. Pratichi lo Shotokai allora prediligerai posizioni estreme, se pratichi uno stile Okinawense sicuramente avrai posizioni più naturali.
Vediamo insieme pro e contro delle versioni estreme e proviamo a trovare una risposta soddisfacente.

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Chi ha allungato le posizioni del karate
Sai chi ha allungato le posizioni nello Shotokan? E’ stato il terzogenito figlio di Gichin Funakoshi: Yoshitaka detto Gigo. Se confrontate uno posizione di base dello shotokan tra le pubblicazioni del fondatore e le posizioni eseguite oggi dai grandi maestri e campioni noterete una grande differenza.
Gigo Funakoshi prende in mano il karate del padre e tra le variazioni che apporta c’è la posizione estrema!
Perché? sarebbe bello poterglielo chiedere, possiamo solo fare supposizioni.
Uno dei vantaggi delle posizioni più basse è sicuramente l’allenamento muscolare. Se hai provato 20′ minuti di kihon nelle posizioni lunghe sai di cosa parlo.
Ovviamente diremmo oggi che l’allenamento nelle posizioni estreme è utile al muscolo e potenzialmente dannoso alle articolazioni, alla zona lombare, alle ginocchia, etc. soprattutto se non hai una sufficiente mobilità specifica.

Ma questo Yoshitaka (Gigo) non lo sapeva e soprattutto aveva allievi e colleghi con caratteristiche fisiche estremamente adatte. Le articolazioni dei Giapponesi non sono quelle degli europei medi.
Ma non sempre le capacità del supernipponico si adattano al karateka medio. Inoltre i maestri che sono diventati per noi riferimento assoluto avevano, oltre le doti, praticato allenamenti durissimi per decenni.
Ma torniamo alle nostre posizioni estreme…
Posizioni e muscoli
L’idea è quella che un allenamento in posizioni basse condizioni i muscoli per poter essere più performanti in posizioni più naturali.
Questo avviene ancora oggi nell’applicazione (Imi, bunkai o kumite) del karate che diviene più naturale rispetto alla forma. La posizione del kumiteka è decisamente più alta di quella ritrovata nel kata.
L’abbassamento del baricentro comporta maggiore stabilità e questo è il secondo vantaggio delle posizioni estreme. L’idea che sta all’origine è quella che il pugno è maggiormente efficace se la posizione è ben radicata.
Perché quindi siamo partiti da posizioni in piedi, poi leggermente allungate e poi estremamente allungate? Perché sono cambiate le motivazioni! E’ cambiata la finalità dell’efficacia.

Efficacia delle posizioni
Efficace per? Da un karate efficace per combattere (non agonisticamente) siamo passati ad un karate che fosse allenamento fisico (preparazione militare), poi competizione sportiva.
“L’idea di Funakoshi padre era di proseguire lungo la linea filosofica tradizionale del kata, mentre per Yoshitaka l’applicazione reale era il fattore più importante, per rendere il karate più forte e più efficace delle altre arti marziali”
Harada Sensei
Quindi “stare basso, fare forte” (cit. del maestro Nippo)
Negli anni ci siamo concentrati più sul come riuscire ad emulare quelle posizioni così difficili (bravo chi riesce), gradevoli (da vedere non da fare) che sul perché stavamo bassi.

Ma anche nel Tai chi si sta bassi in posizione, anche nello yoga ci sono posizioni basse simili a quelle del karate… sì tutto vero! Ma in entrambi ci si muove lentamente!
Gli spostamenti in velocità sono quelli che mettono maggiormente a rischio le articolazioni e la sollecitazione concentrica ed eccentrica in posizione estreme non aiuta sicuramente ad eseguire un buon movimento. Indubbiamente è una sollecitazione muscolare in posizioni di ROM estreme per alcuni muscoli.
Ma quando ti muovi nella vita quotidiana, o quando ti difendi non avrai bisogno di utilizzare i muscoli in questi angoli esasperati.
Che ne dici adesso delle posizioni estreme?
Dicci nei commenti quale è il tuo pensiero!
Alcuni decenni addietro, quando nella Federazione si badava essenzialmente a vincere nel kumite, i suoi grandi tecnici parlavano di fisiologia, e di quanto facessero male, a lungo andare, le posizioni estremamente basse volute dai giapponesi. Ad un certo punto in FIJLKAM si sono resi conto che potevano vincere anche le gare di kata. Da quel momento in poi nessuno si è più interessato della fisiologia e della salute degli atleti, bisognava vincere anche nei kata ed agli arbitri piacciono le posizioni basse.
Anche io praticavo molti decenni addietro…praticavo uno stile (wado ryu) nel quale le posizioni non erano così estremizzate come nello shotokan… dopo diversi anni passai a praticare con un maestro giapponese piuttosto famoso… ebbene mi resi conto che le posizioni erano ancor meno estremizzate… poi studiando mi resi conto di quanto fossero errate da un punto di vista fisiologico le posizioni esasperate… considerate poi che i kata non mi sono mai piaciuti (li facevo anche benino che dovevo fare? maestro giapponese… ma li odiavo) come giustamente scrive chi mi ha preceduto “i giudici dei kata amano le posizioni estreme” a me non interessava: feci in tutta la carriera una sola gara di katà (arrivando secondo) proprio perchè costretto… oggi come oggi farei karate combact: meno “stile per lo stile” e più efficacia in fondo il karate nacque per questo non per “fare i fighetti” e l’evoluzione deve portare (dovrebbe ) verso una maggior efficacia specie oggi dove le MMA la fanno da padrone…
Chi come me ha praticato shotokan anni 70 ha avuto grossi problemi alle articolazioni…..poi ho scoperto il Taichi che può praticarsi fino ad 80 anni e l’ ho ritenuto la fonte delle arti marziali a cui tutti i praticanti dopo i 50 anni dovrebbero abbeverarsi .