Ciao ragazzi, come saprete per me e per tutti i karateka è stato un periodo complicato senza gare.
Ci siamo dovuti confrontare con un avversario subdolo al di là delle nostre forze, che ci ha tenuto lontani da ciò che più ci fa battere il cuore.
Quando scendo sul tatami, ma credo di poter parlare anche per i miei colleghi, è una sensazione pazzesca, un mix tra concentrazione, adrenalina e voglia di mettere in pratica i risultati degli allenamenti.
Da marzo 2020 abbiamo visto l’annullamento di tutte le gare in programma, compresi i Campionati Europei, Mondiali e le Olimpiadi, ci siamo ritrovati completamente fermi e inermi dopo un biennio di competizioni in giro per il mondo.
Essendo consapevoli che la salute venga prima di qualsiasi altra questione, io e lo staff ci siamo presi un bel po’ di tempo per migliorare in alcuni aspetti tecnici, lavorando tanto e in maniera proficua.
Il mio obiettivo è sempre stato quello di migliorare il mio kata, inserendo piccoli, ma significativi dettagli per permettermi di arrivare all’inizio del 2021 con ancora più cartucce da sparare.
Alla fine di questo percorso era però necessario pesare quanto fatto, in assenza di competizioni abbiamo quindi pensato di organizzare una “prova gara” per riaccendere il motore, come se stessi gareggiando davanti agli ufficiali di gara.

Questo io lo considero un grandissimo metro di giudizio, necessario per capire fino in fondo se il lavoro fatto in precedenza sia stato assimilato con la giusta convinzione.
Chi mi conosce e mi segue sa che io una delle mie più grandi passioni siano le escursioni in montagna, il contatto con la natura rappresenta l’apoteosi della tranquillità. Voglio portarvi momentaneamente nel mio mondo:
Avete presente il momento in cui partite per un viaggio o un’avventura e vi preparate lo zaino?
Avete presente quando studiate dettagliatamente il materiale da avere in base alle situazioni che si presenteranno?
Ecco, per me la prova gara è il controllo finale dello zaino prima della partenza. Mi dà la sicurezza di non essermi dimenticato nulla, di sapere perfettamente in che tasca trovare il mio coltellino.
Ritengo ci siano tre momenti fondamentali durante la prova gara. Il primo è l’attivazione, fondamentale per creare le disponibilità articolari, a cui seguirà la stimolazione del sistema nervoso e che poi ti permetterà di “rompere il fiato”.
Un altro aspetto rilevante è la misurazione dei tempi per ogni esibizione, così facendo riesci ad organizzarti in modo fluido. Faccio un esempio: tra due prove le tempistiche sono ridotte, quindi il kata verrà preparato massimizzando l’aspetto temporale.
Ultimo punto, ma non meno importante, è la gestione dell’intera prova. Mi spiego meglio: l’aspetto comunicativo e la padronanza dell’intera esibizione sono snodi vitali per valutare la qualità di tutto il prodotto.
Qui la concentrazione gioca un ruolo primario, quando mi sento bene fisicamente e mentalmente so riconoscere esattamente il momento in cui fermarmi, per poi ripartire. La prova gara per me è vitale: se tutto va come dico io, ho la percezione di avere tutto sotto controllo per arrivare in forma agli appuntamenti ufficiali.