La parola Sensei viene spesso tradotta semplicemente con Maestro. E questo senza nessuna distinzione di grado o di ruolo.
Molti si reputano dei Sensei, senza probabilmente sapere che sbagliano.
Spesso si pensa che per diventare Sensei basti la cintura nera, ma non è così.
Aspetta, prima di tutto voglio rassicurarti: la parola Sensei è veramente una parola Giapponese.
Adesso ti racconterò tutto a riguardo, non indugiamo oltre!

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Significato di Sensei
Sensei vuol dire effettivamente “Maestro”, ma non nel senso che comunemente gli si attribuisce. In Italia solitamente Sensei viene interpretato come “Maestro di arti marziali”.
Quindi secondo questa teoria ci dovrebbe essere un Sensei di Karate, un Sensei di Judo e così via.
Ma nel vocabolario nipponico Sensei si scrive 先生.
Scomponendo l’ideogramma, possiamo comprendere meglio il significato della parola:
- “先” vuol dire “primo”, “avanzato”, “progredito”.
- “生” vuol dire “nascita” o “vita”.
La traduzione letterale sarebbe qualcosa tipo “nato prima”, ma senza alcun riferimento all’età anagrafica della persona.
Il Maestro inteso come Sensei, è quindi qualcuno che ha iniziato prima di te l’attività per la quale viene chiamato come tale. Proprio perché l’anzianità nell’essere praticante di qualcosa nella cultura giapponese fa rima con esperienza.
Esiste quindi un Sensei in ogni disciplina, e non necessariamente questa è legata alle arti marziali. Banalmente, se insegni una ricetta a qualcuno, in quel momento svolgi il ruolo di Sensei.
Non ti è chiesto infatti di avere una preparazione particolare per diventare Sensei, quanto piuttosto la volontà di tramandare un tuo sapere a un terzo.
Anche perchè Sensei è un espressione che può essere usata da un prossimo verso di te, ossia da chi ti sta riconoscendo la capacità di insegnare qualcosa che prima non sapeva.
Di fatto, chi si auto definisce Sensei, sbaglia.
Ma come si chiama allora il Maestro di arti marziali, e più precisamente, di Karate?
Il Maestro di arti marziali
Per sapere come chiamare il tuo maestro di arti marziali, ci sono da fare delle distinzioni.
Dobbiamo differenziare tra la percezione del maestro di arti marziali in in Italia e la percezione del maestro di arti marziali in Giappone.
Ci sono infatti diverse nomenclature a cui attenersi.
Vediamo quindi quali sono i nomi del maestro di arti marziali, in particolar modo nel Karate.
Il Maestro di Karate in Italia
La strada per diventare Maestro a pieno titolo in Italia, rispecchia i gradi stabiliti dalla FIJLKAM – Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, unica riconosciuta dal CONI.
La FIJLKAM riconosce i gradi con i crediti formativi sul modello CONI e suddivide in:
- Maestri
- Istruttori
- Allenatori
- Aspiranti allenatori
Per raggiungere ciascuno di questi titoli è necessario superare un esame di abilitazione con corsi specifici, oltre che essere di un adeguato grado di DAN.
Per i Maestri di Karate in altre federazioni sono proposte qualifiche della tradizionale classificazione del BuDo. Vediamole insieme!

Il Maestro di Karate nella Classificazione BuDo
Per i Maestri di Karate, possiamo fare riferimento anche alla classificazione tradizionale BuDo.
I titoli del Karate vengono introdotti dalla Dai Nippon Butokukai (BuDo), autorità nazionale giapponese per le arti marziali. Non è più un organo di governo, ma gestisce storicamente le classificazioni, graduazioni e riconoscimenti nel mondo marziale giapponese.
Vediamo quali sono i titoli riconosciuti
Shido-in
Uno Shido-in è un istruttore formalmente riconosciuto, che non è ancora stato riconosciuto come un Sensei “reale”.
Più precisamente il termine descrive un assistente istruttore.
La parola Shido significa “guidare”, e “in” significa approssimativamente “membro”. Una persona che guida i membri (del Dojo).
Di solito dato al 3° dan.
Renshi
Un Renshi è considerato un “istruttore esperto“, o una persona che ha “padronanza“.
Un “insegnante con l’esempio“, o qualcosa del genere. Renshi non è molto comune, molte organizzazioni saltano questo passaggio.
Renshi è di solito dato dal 4° dan al 6° dan.
Kyoshi
Kyoshi è in realtà una parola molto comune in Giappone per un “maestro” o un “professore“.
Da non confondere con Sensei, parola che ha un significato diverso e più complesso come abbiamo visto.
Basta ricordare che non si utilizza mai Sensei su se stessi, ma solo quando si parla di altri.
In ogni caso, Kyoshi è molto comune anche al di fuori delle arti marziali.
Spesso conferito al 6° dan o 7° dan.
Shihan
Un titolo molto formale, che significa approssimativamente “Istruttore maestro“.
Uno Shihan è insomma un “maestro di maestri“, ed è dato ad un 7°-8° dan.
Ampiamente usato.
Hanshi
Se si capovolgono le sillabe di Shihan si ottiene Hanshi.
Considerato il più alto titolo di tutti, è un titolo onorifico formale dato alla persona più alta in un’organizzazione, la massima comprensione dell’arte.
Utilizzato per il 9° dan e 10° dan.
Per completezza, ci sono poi anche altri titoli che è interessante conoscere.
Altri titoli in Giappone
Oltre ai vari titoli di Maestro del Karate, ci sono poi altri titoli diffusi nella cultura giapponese nel rapporto di apprendimento:
- Jisha: Attendente.
- Jiki-deshi: allievo diretto.
- Uchi-deshi: studente.
- Mago-deshi: Lo studente di un Jiki-deshi (let. figlio maggiore).
- Fuku-shidōin: Quasi un assistente istruttore.
- Dai-sempai: allievo più anziano della scuola.
- Kancho: capo del Dojo.
- Kaicho: capo dell’organizzazione.
- Soke: A capo della famiglia / casa / stile (titolo raro anche in Giappone).
È importante sapere su quanto sopra scritto dei titoli e dei gradi che seguono due andamenti separati.
Anche se sono stati indicati come requisiti per il titolo spesso non sono regole ferree.
Titoli e livelli
“Daniel LaRusso: E lei che cintura ha?
Dal film: Karate Kid
Maestro Miyagi: Di tela. Ti piace? Supermarket 3,98!
Daniel: No, non intendevo cintura in quel senso.
Miyagi: In Okinawa cintura serve solo per tener su pantaloni.“
Il Rango (DAN / Kyu) è principalmente per la vostra competenza “fisica”, abilità, tempo di permanenza nel grado, ecc.
Il Titolo d’altra parte si concentra più sull’abilità pedagogica, la maturità, e spesso non è legato direttamente all’abilità fisica dell’insegnante.

In realtà ci sono molti più titoli, e anche più gradi, e a volte può essere difficile distinguere il falso dal vero. Ottenere un diploma con una qualifica non è certo difficile (alcune si comprano con un week end di corso).
L’Abilità è un altra cosa!
L’abilità non si compra, si può solo guadagnare.