Dopo lo straordinario oro conquistato da Luigi Busà, l’attenzione era tutta focalizzata su Silvia Semeraro. La karateka delle Fiamme Oro, seppur inserita in un girone molto complicato, era una delle possibili outsider nei +61 kg.
Ottima il primo incontro al cospetto della padrona di casa Uekusa, vinto per 4-3 e che le aveva dato la momentanea testa della pool. Il pesante 5-1 subìto dalla kazaka Berultseva ha però complicato i piani, il conseguente ko contro Irina Zaretska li ha complicati ancor di più. Peccato perchè a pochi secondi dalla fine, sul risultato di 3-2, Silvia aveva affondato probabilmente in maniera netta il punto del pareggio, non rilevato dagli arbitri.
L’ultima sfida, che l’ha vista opposta alla forte turca Meltem Hocaoglu, è stato spettacolare. L’azzurra ha prevalso per 9-4 nonostante una copiosa perdita di sangue nel finale. La volontà di finire il combattimento è più forte anche del dolore, Silvia trova addirittura la forza per fare due punti, che però non serviranno per passare il turno. Tanta delusione, ma con la consapevolezza di aver dato tutto sul tatami. In semifinale Irina Zaretska ha battuto nettamente la cinese Gong, mentre l’egiziana Abdelaziz si è sbarazzata 5-4 di Sofya Berultseva. Per le due sconfitte è arrivato il bronzo, lasciando spazio alla finalissima per l’oro. Feryal Abdelaziz ha trovato un 2-0 sofferto e voluto ad ogni costo, l’azera Zaretska si accontenta dell’argento, così come il connazionale Rafael Aghayev.
Per quanto riguarda la categoria dei +75 uomini abbiamo assistito ad incontri spettacolari. Dopo il girone eliminatorio sono rimasti il padrone di casa Araga, Hamedi, Ganjzadeh e Aktas. Il giapponese è stato sconfitto dal saudita, mentre l’iraniano ha avuto la meglio sul turco grazie al Senshu a favore. Finalissima senza storia, Ganjazadeh vince 4-0 e si mette al collo il metallo più pregiato, portando l’Iran sul tetto del mondo.